NO ALLA CARITA’ DI STATO: AZIONE COLLETTIVA PER IL RISARCIMENTO DIRETTO DEI DANNI

  


Questa notte il governo ha presentato il decreto umoristicamente definito Rilancia Italia. Si compone di oltre 460 pagine. A fronte delle montagne di parole autocelebrative, è stato partorito il topolino. Dopo avere provocato la disintegrazione del sistema economico del Paese, in assenza di qualsivoglia necessità e proporzionalità, il governo ha buttato qualche spicciolo nelle tasche vuote del ceto medio. Questa carità offensiva dovrebbe rappresentare l’aiuto per il rilancio delle aziende e della attività commerciali ed imprenditoriali in genere. Si tratta della solita finzione, quella che caratterizza tutte le mosse di questo governo. Le banche quando emettono prodotti tossici hanno un protocollo: pagano i danneggiati con il 30% del risarcimento e così se la cavano perché molta gente rassegnata e non fa loro causa. Questo governo è riuscito a fare di peggio: ha corrisposto una percentuale media del 15% ma solo sul differenziale dei fatturati da gennaio ad aprile, come se le perdite si limitassero a questo periodo temporale. Questo contributo va preso come acconto, ammesso e non concesso che verrà mai erogato. Infatti l’applicazione concreta viene delegata all’agenzia delle entrate che dovrà predisporre la modulistica di riferimento. E’ noto come lavora questo carrozzone di Stato: quando deve incassare è schizzato e, arrogante, quando deve rimborsare diventa sordo, muto, e soprattutto claudicante. A ciò si aggiunga che i soldi promessi non si sa nemmeno se saranno disponibili in bilancio. In ogni caso non sono, certamente, sufficienti a consentire di raggiungere l’obiettivo pomposamente dichiarato come la finalità del provvedimento. Rimane ferma la piena validità della nostra strategia di ottenere il risarcimento effettivo integrale delle perdite reddituali e personali, dirette ed indirette, subite da ciascun cittadino italiano. Questo parziale risarcimento danni diretto rappresenta, da un lato un nostro piccolo successo, essendo stati gli unici a sostenere che questa è l’unica scelta che avrebbe dovuto essere fatta e che deve essere fatta a, dall’altro attesta come lo Stato riconosca confessoriamente di essere il responsabile dei danni causati. Il contenuto concreto di questo decreto non è altro che l’ennesimo Affossa Italia 
Entro poche settimane inizieremo le cause collettive per ottenere il risarcimento effettivo ed integrale diretto.

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