INTERVENTI IN FAVORE DI DISABILI ADULTI, FAMIGLIE E STRUTTURE OSPITANTI.

In conseguenza della chiusura, le strutture di assistenza ai portatori maggiorenni di handicap hanno dovuto adeguarsi alle misure previste dal Governo, del tutto inadeguate a gestire la loro realtà.
Le persone ospitate, infatti, per i più vari motivi, che derivano dalle diverse patologie, non possono adeguarsi alle misure contenitive previste.
Inoltre, per rispettare le misure previste dal Governo, le amministrazioni delle strutture si sono viste costrette a limitare notevolmente l’apertura delle strutture stesse, il loro accesso ed il numero di disabili ospitati.
Le famiglie che lo potevano fare sono state quindi costrette a reinserire in famiglia la persona disabile, senza alcun supporto dall’esterno, con grande difficoltà. Nei casi in cui la famiglia non era in grado di assumersi questo onere, la persona disabile è stata costretta per mesi in un ambiente chiuso, con l’interruzione di ogni attività di recupero e l’impedimento al movimento, che nel caso della persona disabile è fondamentale.
Il personale è stato costretto ad adottare misure cautelative impossibili da osservare nella realità di una struttura per disabili: in primis, la misura del distanziamento che è, per ovvii motivi, assurda nel caso di disabili al 100%.
Mentre si è pensato a tutelare il diritto dei cani di fare la passeggiata quotidiana, i diritti dei disabili, delle loro famiglie e delle strutture che li ospitano sono stati integralmente ignorati, ossia violati.
Invitiamo le famiglie di disabili e le strutture a prendere contatto con noi al più presto, telefonando direttamente all’avv. Sandri al n. 347-4794470, oppure scrivendo una email all’indirizzo: vittime.covid19@gmail.com

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