IL COVID 19 NON INCIDE SUL NUMERO DEI DECESSI IN EUROPA



Esaminiamo in questo post la situazione dei decessi nell’intera Europa.
Alla peculiare situazione italiana dedicheremo un post ad hoc.
Ci viene raccontato, dalla vulgata catastrofista italiota, che il covid 19 è una pandemia di gravità mai vista che semina e seminerà all’infinito morti in numero considerevole in tutta Europa e non solo in Italia. La peggiore che si sia mai vista. 
Oltre a rappresentarci questo scenario apocalittico europeo, i nostri politici e i nostri sedicenti “esperti sanitari”, per indorarci la pillola della reclusione, ci hanno raccontato, con presupponenza che vi invito a verificare nei loro vari interventi, che erano stati i più bravi d’Europa perchè avevano capito, intercettato, affrontato prima degli incapaci governanti degli altri Paesi la gravità del fenomeno.
I nostri supereroi erano stati previdenti e saggi a chiudere subito qualsiasi attività.
Mentre gli altri indugiavano e perdevano tempo prezioso, noi acquisivano un vantaggio.
Nel crescendo autoelogiativo sostenevano, con grottesco ridicolo compiacimento, che tutti gli altri Paesi si sarebbero dovuti accodare alle nostre misure, perchè anche da loro sarebbe stata l’apocalisse. A leggere i nostri giornali, Francia, Spagna, Germania, Olanda ecc… sono territori cosparsi di cadaveri come la povera Italia, solo, forse, un po’ meno, ma proprio solo un pochino…salvo raggiungerci quanto prima ed anche superarci, visto che noi siamo stati tempestivi e loro no.
Ciliegina finale: dobbiamo stare calmi e sereni ed anche ringraziare politici ed “esperti”, perchè chiudendo tutto prima degli altri eravamo in pole position per la ripartenza
La maggioranza degli italiani, purtroppo, beve e continua a bersi queste affermazioni e le ripete a noi scettici.
Gli altri Paesi ci elogiavano proclamando: "Siamo tutti italiani" ed altre amenità simili.
Noi ci mettevamo del nostro, suonando mandolini alle finestre, reazione antivirus di spiccata efficacia, come ci spiegavano i compiaciuti gazzettieri che registravano la forza questa dura azione di contrasto all’infezione dilagante.
Gli altri Paesi europei, più o meno, tenevano aperte le loro aziende. Alla lunga siamo stati convincenti e qualche Paese europeo, anche se meno rigorosamente, ci ha seguiti (la realtà è un po’ diversa, ma verrà raccontata in altro post).
Questa la cornice. 
                                                       ***
Adesso esaminiamo il quadro il cui contenuto nessuno vi farà vedere e vi spiegherà.
Il sito euromomo.eu (European monitoring of excess mortality for public action) rilascia ogni settimana l’andamento della mortalità nei Pesi Europei.
Il grafico sottostante inerisce l'andamento dei decessi relativi a fine marzo 2020. E' ricompreso, quindi, anche il mese peggiore.
Esso rappresenta il trend delle morti in tutti i Paesi Europei nel loro complesso relativamente  agli ultimi 5 anni.

 

Come è visibile immediatamente, per tutte le fasce di età, anche quelle più anziane, i decessi nell’anno 2020, sino a fine marzo, e quindi, in epoca di presunta piena pandemia, sono ampiamente nella media degli ultimi anni, anzi sotto la media. Verificate l'ultimo segmento del grafico dove si vede calare la curva di mortalità in corrispondenza con il mese di marzo 2020. Si tratta di una proiezione molto precisa perchè raffronta le curve di mortalità degli ultimi anni per singoli periodo temporali. La curva cresce, e la mortalità aumenta sempre, in corrispondenza con il periodo invernale in forza dell'incidenza dell'influenza. Il covid 19, sino al 31 marzo 2020, è stato irrilevante in Europa, quale causa di morte. 

                                               ***
Segue ora il grafico della mortalità per singoli Paesi sempre aggiornato a fine marzo 2020 e comparato con i 5 anni precedenti. La parte in blu, quella finale, riguarda proprio l'ultimo mese: quello della strage planetaria annunciata al mondo dai nostri "esperti".




Si conferma che i decessi, in ciascun Paese europeo, non solo sono nella norma nel 2020 rispetto agli anni precedenti, ma, anzi, nel marzo 2020 sono, addirittura, inferiori in senso assoluto anche a quelli del mese di febbraio 2020.
In nessun Paese d’Europa, quindi, il coronavirus è stato una epidemia anche solo minimamente rilevante. Il nulla assoluto.
La morte cammina sconsolata, come da quadro.

                                                  ***
Guardate ancora bene il grafico immediatamente sopra e cercate di ingrandirlo.
In tutti i Paesi Europei nell’anno 2016 alla 52° settimana  (ultima di dicembre) e 1° settimana del 2017 vi sono picchi di mortalità quantitativamente ben superiori a quelli del 2020. 
Stessa situazione nell’anno 2018 nel corso della 8° settimana (fine febbraio), quando si ripetono picchi  di mortalità, dovuti, sempre, ad influenza. In Francia, Spagna e Portogallo vi sono ulteriori alti picchi  di mortalità per influenza nella 4° settimana (fine gennaio)  del 2019. 
In tutte queste gravissime congiunture di mortalità diffusa e straripante a livello globale europeo, di dimensioni molto più grandi rispetto a quelle dell’attuale covid 19, non venne dichiarata alcuna serrata economica. Perchè questa volta in presenza di dati sostanzialmente irrilevanti si è chiuso l’intero continente con una misura restrittiva mai concepita nemmeno in tempo di guerra?

                                                   ***
E’ indispensabile una ulteriore precisazione, che sarà utile al momento dell’ individuazione del soggetto beneficiario dell’affaire coronavirus:  “l’isolamento” imposto in taluni Paesi Europei, seppure in forma più blanda rispetto a quello italiano, non ha avuto alcuna rilevanza. 
Più esattamente ha determinato l’assenza del raggiungimento dei picchi di mortalità verificatisi gli anni scorsi. Come si può notare quest’ anno i decessi sono, infatti, inferiori agli anni scorsi. La situazione anche in assenza di qualsivoglia misura restrittiva, non avrebbe avuto il carattere dell’eccezionalità, che è stato invece raggiunto in altri anni, quando, tuttavia, non è stato dichiarato lo “stato di emergenza”.
Senza l’isolamento si sarebbe arrivati, forse, ma è improbabile, ai livelli degli altri anni, ma non, certamente, sopra.
L’ultima valutazione che emerge dai grafici è che l’isolamento personale e le misure estreme di chiusura delle attività, poste in essere da taluni paesi europei, non hanno giovato se raffrontate  alla diversa scelta effettuata da altri Paesi sia europei che extraeuropei.  
Infatti Olanda, Austria, ed altri paesi, che hanno proseguito una pressochè normale vita di relazione ed hanno tenuto aperte le strutture produttive, non hanno subito alcun incremento della mortalità.
Analoga situazione si è verificata in Brasile, Giappone ed in gran parte del mondo.

                                                    ***
Facta est contra rationes non valet: contro i fatti non valgono gli argomenti.

Dobbiamo dare le spalle alla torre di Babele stordente, quindi, distraente, degli articoli di stampa dei reportage delle misere televisioni italiane: sono funzionali ad aumentare un terrore che non è fondato e non sono la risultante solo di errori colposi, come avremo modo di chiarire.                                              

Commenti