L’ ERRORE MORTALE

Gli ultimi dati sul coronavirus in Germania, diffusi dall’istituto Robert Koch, attestano che i contagiati sarebbero 42.288  ed i morti 230.

I decessi, sarebbero, pertanto, pari allo 0,5% circa dei contagiati.

In Italia  l’Istituto Superiore di Sanità rilascia, oggi 27 marzo 2020, sul suo sito ufficiale i seguenti dati: contagiati 70.066  morti 10.027. I decessi sarebbero, pertanto, pari a circa il 15% dei contagiati.

Dati che stridono oltre ogni limite razionale accettabile. 

Quali straordinari anticorpi hanno gli anziani tedeschi che non abbiano quelli italiani? Tra l’altro, da sempre siamo considerati la popolazione più longeva al mondo. 

I tedeschi hanno, probabilmente, un sistema sanitario globalmente più efficiente e molti più macchinari specifici di aiuto alla respirazione dei nostri, ma anche questa non può essere una spiegazione adeguata a giustificare un gap così rilevante.

Leggete gli articoli “Il dirigibile e il palloncino” e le “Pere con le mele” "Guicciardini, l'Istituto superiore della Sanità": vi è già l’anticipo della risposta. 

La ribadiamo, con qualche precisazione ulteriore.

L’Istituto Superiore di Sanità somma tutti i morti con coronavirus e li dichiara morti di coronavirus.
In tal modo commette un imperdonabile, grossolano errore clinico, come abbiamo rilevato e già direttamente contestato con diffida specifica inoltrata via PEC. 
Tale  colpevole approssimazione non può trovare giustificazione in un’altra carenza del sistema burocratico italiano: quella che non sarebbero disponibili dati definitivi.
Se non si hanno certezze sul numero dei decessi direttamente ascrivibili al virus, non è legittimo da parte dell’Istituto di Sanità pubblico o della Protezione civile, divulgare dati sostanzialmente sbagliati e consentire che vengano utilizzati per fini di distruzione personale della vita di relazione di tutti cittadini di questo Paese, nonché di quella economica.
In Germania ( m anche in Austria)  i dati arrivano immediatamente ed i medici tedeschi  scremano, correttamente, i morti per coronavirus dai morti con coronavirus. In tal modo comprendono che i morti effettivamente riconducibili all’azione del solo virus sono pochi  -come lo sarebbero da noi, se funzionasse il sistema di acquisizione ed elaborazione in tempo reale dei dati effettivi. 
La circostanza che i morti siano pochi non determina i tedeschi ad allentare minimamente la presa: continuano ad attuare tutte le misure di interdizione e di contrasto che ritengono opportune, fermo restando che non hanno fermato l’intera economia.
Come abbiamo analiticamente provato nei giorni scorsi nei post sopraindicati,  l’Italia è, quindi, vittima della sua arretratezza cronica nel settore pubblico, anche nell’affaire  coronavirus.
La variabile è che, in questa occasione, l’inefficienza, la sciatteria, l'abnorme    ignoranza della pubblica amministrazione non hanno provocato danni ad un singolo cittadino od ad un gruppo, ma hanno determinato la compromissione dell’intera  economia nazionale.

                                                              ***

Si impone una precisazione. I dati mondiali dichiarati dall’OMS, altro organismo di cui ci occuperemo presto, rivelerebbero che, nel mondo, vi sarebbero 600.000 contagiati e ci sarebbero stati 27.000 morti. Probabilmente questi dati sono stati raccolti, indirettamente, a seguito dell’indicazione fornita dai singoli Stati. L’OMS non precisa se i conteggi siano stati effettuati con l’erronea modalità italiana alla “Tafazzi” o con il criterio oggettivo tedesco, per cui sono sicuramente difettosi per eccesso. I dati dei decessi mondiali, comunque, sono, percentualmente, molto inferiori a quelli italiani, a comprova che il nostro metodo non è attendibile. 


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